Radon

Il radon è un gas radioattivo di origine naturale – inodore, incolore, insapore – presente sulla Terra in concentrazioni variabili da zona a zona, si disperde rapidamente in atmosfera, mentre si concentra negli ambienti chiusi e viene, quindi, considerato un inquinante tipicamente indoor.

Proviene principalmente dal suolo, soprattutto dalle rocce presenti nel sottosuolo, specie se di origine vulcanica (graniti, pozzolane, tufi, lave) in quanto particolarmente ricche di uranio (progenitore del radon), secondariamente dai materiali da costruzione che da queste derivano e, in minor misura, dall’acqua.

Il radon è uno dei prodotti radioattivi della serie di decadimento dell’uranio-238 (U238), un elemento presente nella crosta terrestre sin dalla sua origine) e la sua caratteristica è di essere l’unico elemento in forma gassosa di questa serie; può dunque, a differenza degli altri elementi solidi, essere sprigionato dalle rocce e diffondersi nel terreno e negli ambienti di vita.

Il radon e i suoi prodotti di decadimento rappresentano la seconda causa del tumore polmonare (dopo il fumo attivo). Il rischio di tumore polmonare aumenta proporzionalmente all’aumentare della concentrazione di radon e alla durata dell’esposizione. Inoltre, esiste un effetto sinergico moltiplicativo tra esposizione al radon e fumo da tabacco: i fumatori esposti al radon presentano un rischio circa 25 volte superiore rispetto ai non fumatori esposti alle stesse condizioni.

Esistono diverse tecniche per ridurre la concentrazione del radon negli edifici. Alcune di queste sono molto semplici ed economiche e possono essere sufficienti quando le concentrazioni di radon non sono elevate. Gli interventi per la riduzione della concentrazione di radon nell’aria interna degli edifici sono finalizzati principalmente a ridurre l’ingresso del radon proveniente dal suolo sottostante l’edificio, come rilevabile dal paragrafo “La riduzione della concentrazione di Radon indoor” estratto dall’Allegato C degli “Indirizzi in materia di sostenibilità ed eco-compatibilità nella costruzione/ristrutturazione di edifici al fine di migliorare la qualità dell’aria indoor, anche in relazione al rischio radon, per orientare i regolamenti edilizi in chiave eco-compatibile” (allegati alla Deliberazione della Giunta Regionale n. 5/31 del 29.01.2019).

La Regione Sardegna, mediante l’ARPAS, ha realizzato un’indagine che ha consentito di classificare il territorio regionale con l’individuazione delle aree a rischio radon, denominate aree prioritarie (ai sensi dell’art. 11, comma 3, del D.Lgs. 101/2020 e s.m.i.), dove vi è una probabilità pari o superiore al 15% che all’interno degli edifici venga superato il livello di riferimento di concentrazione di attività di radon in aria pari a 300 Bq/m3.

Nella Delibera di Giunta Regionale n. 20/71 del 30.06.2022 e nella Gazzetta Ufficiale n. 241 del 14.10.2022 è riportato l’elenco dei 162 Comuni identificati come aree prioritarie.

Scarica il materiale informativo sul radon comprendente opuscoli e materiale illustrativo di semplice e rapida comprensione.

Per ulteriori informazioni, accedi alla pagina dedicata al Radon del sito tematico SardegnaSalute.

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7 Agosto, 2024